Ristorante Doria 66 a Capo d’Orlando: la nostra recensione

Trovare un ristorante che proponga ricette a base di pesce è cosa facile in Sicilia, circondata totalmente dal mare. Non è però scontato trovare sempre prodotti freschi e cucinati a regola d’arte, soprattutto in centri turistici dove spesso la quantità prende il sopravvento sulla qualità. 

Questo non è tuttavia il caso del ristorante Doria 66, che si affaccia sul lungomare della bellissima Capo d’Orlando. 

Qui potete assaggiare il vero gusto del mar Tirreno, a due passi da quest’ultimo, in piatti preparati con cura, rispettando la tradizione culinaria locale ma con una certa attenzione all’impiattamento e all’innovazione.

Il tutto, coccolati da un servizio attento e puntiglioso e da un conto assolutamente in linea con quanto offerto.

Il ristorante Doria 66 si trova a Capo d’Orlando, la perla del Mar Tirreno

Come detto, ci troviamo a Capo d’Orlando, cittadina della provincia di Messina che si affaccia sul mar Tirreno, a ridosso delle colline che stemperano le alture dei Nebrodi.

Chiamata fin dai tempi dei greci Agatirno, prende il nome attuale dalla leggenda secondo cui il paladino Orlando si fermò proprio qui a riposare.

Facilmente raggiungibile sia in auto che col treno, giungiamo a Capo d’Orlando per goderci una tranquilla giornata al mare, e per provare anche quello che a dire di tanti è il miglior ristorante di pesce del posto. 

Anche per questo motivo, decidiamo di prenotare un tavolo: scelta azzeccata, per cui consigliamo anche a voi di chiamare anticipatamente.

Una volta arrivati, dopo una breve camminata tra il parcheggio e il ristorante, abbiamo anche modo di ammirare brevemente il litorale orlandino, una sottile striscia di sabbia che si affaccia su un mare limpido, con le palme a incorniciare in lontananza le curve delle isole Eolie.

È questa la vista che si può godere anche dai tavoli del ristorante Doria 66.

Un ambiente ben curato

Da fuori ci appare un locale ben curato, con dell’arredamento semplice che riprende le tonalità bianche e azzurre del vicino Tirreno.

A colpire, oltre all’insegna che ricalca i mitici cartelli della Route 66 americana, anche la lavagnetta con il menù del giorno, che però riporta anche i prezzi: una scelta di onestà e trasparenza non sempre attuata in posti turistici.

L’ambientazione interna ricalca l’esterno, seppur con dei vezzi stilistici molto graditi.

Tuttavia, visto anche il poco spazio all’interno, il proprietario decide di riservarci un tavolo all’esterno e, nonostante la giornata calda, la brezza che arriva sotto i gazebi ci rinfresca, assieme a due drink decisamente dissetanti.

Mentre ci riprendiamo dalla calura estiva, il padrone di casa Alessandro – sempre gentile e disponibile – ci espone l’offerta del giorno nei minimi dettagli.

Il piatto forte del ristorante Doria 66

Il piatto forte sono sicuramente le cozze, per cui decidiamo di fidarci e prendere l’impepata.

La freschezza delle cozze si sente immediatamente, quasi si sciolgono in bocca.

Alla loro dolcezza e tenerezza, fa da contraltare la preparazione, che dà quel tono di piccantezza che però non va a rovinare il prodotto.

Al contrario, ne risulta un amalgama di sapori e odori da far girare la testa: un inizio superlativo per il ristorante Doria 66, che ci spinge a mangiare ancora nonostante il piatto sia ancora pieno di cozze.

Per il primo, si inizia con un altro cavallo di battaglia del ristorante: i rettangoli di burrata pugliese e gambero al brandy.

Un piatto da 10 e lode, fin dalla presentazione. Adagiati dolcemente su di un piatto grigio, ci troviamo davanti dei ravioli di pasta sormontati dalla carne del gambero, la cui testa svetta nel raviolo al centro.

Ma se l’impiattamento è già strepitoso, il sapore è anche meglio.

La pasta del raviolo è ben stesa e non pesante, e soprattutto freschissima.

Così come freschissima è la burrata pugliese, che esplode in bocca con tutta la sua bontà.

A concludere questa sinfonia di gusto, il gambero locale, che viene sapientemente aromatizzato al brandy: una scelta azzardata ma che paga, poiché l’aroma del brandy arricchisce il sapore di un gambero tenerissimo.

Tonno affumicato in crosta di mandorle

Come secondo, si opta invece per un filetto di tonno affumicato in crosta di mandorle: ancora una volta l’accostamento di sapori è da premio oscar, così come l’impiattamento.

Il pesce è grigliato alla perfezione, la carne è tenerissima e gustosa e la dolcezza ma al tempo stesso l’amarezza della crosta di mandorle è un connubio perfetto, un duo inscindibile.

Il pranzo, allietato anche da dell’ottimo vino bianco, si conclude con un bel sorbetto al limone e da un amaro offerto dalla casa.

Il tutto a chiusura di un servizio attento, con Alessandro che ci tiene a descrivere con passione e amore ogni suo piatto, e che ti coccola dall’antipasto al dolce.

Una scelta indovinata

Insomma, non ci esprimiamo sul “ristorante migliore di Capo d’Orlando” poiché non conosciamo gli altri locali del lungomare, ma una cosa è certa: è veramente difficile fare meglio di così.

Perché il ristorante Doria 66 unisce in maniera unica freschezza e quantità, tradizione e innovazione, cura al dettaglio e insaporimento mai pesante del piatto.

E il conto finale rispecchia assolutamente quanto abbiamo mangiato. Un’esperienza culinaria da non perdere. 

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