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Panoramica

Le fave appartengono alla famiglia delle fabaceae.

A differenza di altri legumi, le fave si possono consumare pure crude, soprattutto quelle più piccole.

Da un punto di vista nutrizionale, questo legume è di grande interesse in quanto contiene fibre, vitamine, proteine e sali minerali.

Se paragonate ai fagioli, le fave sono qualitativamente migliori in termini per contenuti di proteine (sebbene quantitativamente inferiori).

Esse contengono, approssimativamente, il 5% di proteine, il 5% di fibre, il 4,5% di carboidrati e una quantità trascurabile di grassi (0,4%).

Il rimanente 84 % è composto da acqua.

Le fave contengono ferro, potassio, magnesio, rame, selenio e svariate vitamine, principalmente acido ascorbico.

E’ giusto mettere in evidenza che, con la cottura, la maggior parte delle vitamine e dei sali minerali si perde.

Pure il procedimento di essiccazione modifica la parte vitaminica e minerale.

A causa della ricchezza in ferro, si ritiene che il consumo di questo legume sia vantaggioso per combattere l’anemia.

Le foglie essiccate di fava si usano in erboristeria quale cura naturale per favorire la diuresi.

Stagionalità

Le fave fresche si raccolgono in primavera.

Varietà di fave

Vi sono molte varietà di fave, la più diffusa in Italia è l’aguadulce, con un lungo baccello da 8-9 semi.

Tra le ulteriori varietà menzioniamo la precoce d’Aquitania, ritenuta la varietà più buona, la Siviglia, che comprende solitamente 6 semi, la fava di Caltagirone, quella di Riesi e quella di Marsala.

La fava larga di Leonforte è presidio Slow Food.

Come pulire le fave

Sgranare le fave dal baccello, romperne le due parti terminali, rimuovere il “filo” e asportare i semi.

Bisogna mettere a bagno in acqua le fave per un periodo che varia dalle 16 alle 18 ore.

Se colte da poco l’immersione in acqua non è necessaria.

La parte mangereccia di questo legume ammonta a circa il 25%.

Consigliamo di togliere la pellicina fine presente sul seme, specialmente per ai fini della preparazione di pietanze cremose e per rendere le fave più assimilabili.

Uso in cucina

Come detto, questi legumi si possono mangiare sia cotti sia crudi.

Crudi, si mangiano caratteristicamente con pecorino e salame oppure con i cipollotti.

Cotti, si prestano a zuppe e minestre come lo squisito macco, insaporite con pancetta, guanciale (vedi ricetta) o cotiche, in insalata oppure con la ricotta come condimento per la pasta.

Consigli per l’acquisto

I legumi freschi devono avere il baccello di colorazione verde intensa e brillante.

Inoltre, il baccello non deve presentare macchie e deve essere alquanto compatto.

Conservazione delle fave

Le fave fresche si devono conservare in un luogo fresco al massimo per tre giorni.

Lo scomparto della frutta e della verdura del frigorifero si presta perfettamente per la conservazione.

Ovviamente, il legume secco può conservarsi per periodi più lunghi.

Occorre riporlo in un luogo fresco e asciutto e consumarlo entro la data di scadenza indicata sulla confezione.

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