Cuḍḍureḍḍi di Caltagirone: I dolci del Natale siciliano

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Benvenuti in questa deliziosa avventura nel mondo dei dolci siciliani!
Oggi vi porteremo alla scoperta dei cuḍḍureḍḍi di Caltagirone, autentici capolavori della tradizione culinaria calatina a base di mandorle.
I cuḍḍureḍḍi di Caltagirone sono dolci a forma di ciambella, caratterizzati da uno strato di pasta sottile e un cuore generoso di mandorle tritate.
Il loro nome, in lingua siciliana, significa “coroncine” (dal greco Kollura che vuol dire proprio “corona”) un omaggio alla loro forma che ricorda delle piccole corone.
La loro bellezza tuttavia risiede non solo nell’aspetto, ma anche nei sapori e nelle tradizioni che abbracciano.
La preparazione dei cuḍḍureḍḍi richiede un tocco speciale: uno strumento chiamato “pizzichi,” una piccola pinzetta a dentelli, che viene utilizzata per dare forma alle caratteristiche pieghettature senza rompere la sottile sfoglia. È un’arte che richiede precisione e passione.
La mandorla è la vera star di questo dolce.
In Sicilia, questo frutto è quasi un’icona culinaria, e qui viene celebrata in tutto il suo splendore.
Le mandorle non solo conferiscono un gusto straordinario, ma sono anche un tesoro di nutrienti, ricche di proteine, vitamine, e sali minerali.
E adesso, immergetevi in questa ricetta e scoprite il gusto autentico dei cuḍḍureḍḍi di Caltagirone, una delizia per il palato e un omaggio alla ricchezza culinaria siciliana. Prepariamoli insieme e gustiamoli con piacere!

Dosi e tempi di preparazione

  • Dosi per: 8 persone
  • Tempo di preparazione: 1 ora più il tempo di lievitazione dell’impasto
  • Tempo di cottura: 15 minuti
  • Complessivamente: 1h 15m

Valori nutrizionali per una porzione di cuḍḍureḍḍi di Caltagirone

  • Calorie: 300-350 kcal
  • Grassi: 15-20 g
  • Carboidrati: 40-45 g
  • Zuccheri: 20-25 g
  • Proteine: 5-7 g
  • Fibre: 2-3 g

Ingredienti

Per la pasta:

Per il ripieno:

Preparazione dei cuḍḍureḍḍi di Caltagirone

  • Per preparare i cuḍḍureḍḍi di Caltagirone, comincia innanzitutto a preparare il ripieno. Inizia tostando le mandorle spellate, poi riducile in pezzetti. Non serve farle diventare troppo fini, sminuzzale leggermente.
  • In una pentola capiente, versa poi l’acqua e aggiungi il miele. Fai sciogliere il miele a fuoco basso.
  • Aggiungi le mandorle tostate, la cannella (oppure la noce moscata o i chiodi di garofano tritati) e mescola continuamente finché si amalgamano bene.
  • Aggiungi la farina di semola gradualmente, continuando a mescolare. Lavora il composto finché diventa asciutto, compatto e un po’ appiccicoso.
  • Trasferisci adesso il ripieno in una terrina leggermente unta d’olio e lascialo riposare per tutta la notte.
  • Passa poi alla preparazione dell’impasto. Setaccia la farina in una grande ciotola e aggiungi lo zucchero e lo strutto. Comincia a impastare, sfregando la farina tra le mani e facendo sciogliere lo strutto.
  • Aggiungi l’acqua gradualmente e continua a impastare fino a ottenere un composto morbido, liscio e uniforme. Avvolgilo nella pellicola alimentare e lascialo riposare per un paio d’ore.
  • Passa adesso alla composizione dei cuḍḍureḍḍi. Usa il ripieno per creare dei cordoncini lunghi circa 40 cm e spessi circa 1 cm, depositandoli su una superficie piana.
  • Dopo le due ore di riposo, riprendi l’impasto, taglialo a pezzi e stendilo con il matterello fino a formare strisce sottili lunghe quanto i cordoncini di ripieno.
  • Posiziona adesso il ripieno sull’orlo della striscia di pasta e avvolgilo, rimuovendo l’eccesso.
  • Taglia quindi il cordoncino ricavato in pezzi di circa 15 cm e avvolgili a forma di ciambella. Assicurati di chiuderli bene per evitare perdite del ripieno.
  • Utilizza una pinzetta a dentelli (“pizzichi“) per tirare delicatamente la pasta verso l’alto senza romperla, creando un’arricciatura che rende i cuḍḍureḍḍi particolarmente gradevoli alla vista.
  • Usando un coltello, crea delle piccole incisioni come alette.
  • Applica i diavoletti di zucchero (e altre decorazioni, se desideri) e posiziona tutto su una placca foderata con carta da forno.
  • Inforna quindi a 200°C per circa 15 minuti in forno preriscaldato.
  • Lascia raffreddare e infine servi i cuḍḍureḍḍi di Caltagirone per la consumazione.

Abbinamento

Abbinamento

Per accompagnare i deliziosi cuḍḍureḍḍi di Caltagirone, ti consigliamo di optare per un bicchiere di Marsala Semisecco.
Questo vino è un compagno ideale grazie al suo colore rubino con sfumature ambrate, che si arricchiscono con l’invecchiamento.
Il suo profumo tipico e il sapore semiasciutto lo rendono perfetto per esaltare i sapori unici dei cuḍḍureḍḍi.
Il Marsala Semisecco è un vino rosso di media struttura e tannicità, il che lo rende un complemento eccellente per la consistenza e i sapori dei cuḍḍureḍḍi.
Assicurati di servirlo a una temperatura compresa tra gli 8 e i 10 gradi, dopo averlo fatto decantare.

Come conservare i cuḍḍureḍḍi di Caltagirone

  1. Conservazione a temperatura ambiente: Puoi conservare i cuḍḍureḍḍi in un contenitore ermetico a temperatura ambiente per diversi giorni. Assicurati che siano completamente raffreddati prima di conservarli.
  2. Conservazione in frigorifero: Se desideri prolungare la freschezza dei cuḍḍureḍḍi per un periodo più lungo, puoi metterli in un contenitore ermetico e conservarli in frigorifero. Saranno buoni per 2-3 settimane circa.

La tua avventura culinaria con Ricette di Sicilia: I cuḍḍureḍḍi di Caltagirone

E così, hai completato con successo la preparazione dei deliziosi cuḍḍureḍḍi di Caltagirone! Questi dolci tradizionali siciliani sono un’autentica delizia per il palato, con il loro ripieno di mandorle tostate, miele e spezie, avvolti in una pasta sottile e arricciata.
Che tu li serva come dessert per una festa speciale o come goloso spuntino, i cuḍḍureḍḍi sono sicuri di conquistare i cuori di chi li assapora: Non solo sono deliziosi, ma sono anche un omaggio alla ricca tradizione pasticciera siciliana e alle sue radici storiche.
Siamo sicuri che tu abbia apprezzato la preparazione di questa prelibatezza e che la condividerai con amici e familiari. Buon appetito e goditi ogni morso di questi cuḍḍureḍḍi di Caltagirone!

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