Genovesi ericine

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Le genovesi ericine sono il dolce più rappresentativo di Erice, la cittadina medioevale che domina dall’alto la città di Trapani.

Dosi e tempi di preparazione

  • Dosi per: 6 persone
  • Tempo di preparazione: 1h 15 m
  • Tempo di cottura: 10 minuti
  • Complessivamente: 1h 25 m

Presentazione

Le genovesi ericine sono un dolce ghiotto e prelibato ideale da gustare durante la stagione invernale, magari durante una passeggiata lungo le strade acciottolate di Erice avvolte dalla nebbia o in uno dei soleggiati tardi pomeriggi di fine primavera, seduti su una panchina del giardino del Balio.

Per tanti giovani trapanesi, soprattutto in passato, questo dolce rappresentava una tentazione particolare: quando si marinava la scuola (ovvero quando si stampava, come si dice a Trapani), era consuetudine per molti recarsi a Erice (anche per togliersi dai piedi allo scopo di non farsi notare dai genitori e dai loro conoscenti!) e gustare una squisita genovese.

Ma cosa sono esattamente le genovesi ericine?

Ci troviamo di fronte, per la precisione, a dei tortini di pasta frolla ripieni di delicata crema e rifiniti con una spolverata di zucchero a velo.

La storia delle genovesi ericine

L’etimologia del nome di questo dolce è incerta, tutto lascia pensare che l’origine sia da ricondurre alla conformazione del copricapo delle genti di mare genovesi.

Una volta, infatti, i rapporti commerciali fra le città di Trapani e di Genova erano così intensi da rendere verosimile che il nome del dolce derivi proprio dalla forma dei cappelli indossati dai marinai genovesi in giro per le vie di Trapani.

Storicamente questo dolce, così come tanti altri dolci della tradizione ericina, nasce grazie all’inventiva delle religiose del convento di San Carlo.

Fra il XIV e il XVI secolo a Erice furono costruite più di trenta chiese per il volere delle principali famiglie del luogo che le avrebbero donate ai figli primogeniti che tradizionalmente sarebbero diventati sacerdoti.

Negli anni successivi molte di queste chiese rimasero chiuse per via dell’abbandono della città da parte di alcune famiglie.

Le chiese andarono in donazione alle suore e in particolare San Carlo fu donata alle suore di clausura che erano dedite alla preparazione dei dolci.

Negli ultimi anni le genovesi ericine, così come tante altre leccornie della pasticceria ericina, hanno conquistato la ribalta nazionale grazie a diverse trasmissioni televisive incentrate sulla meravigliosa città sita sul Monte San Giuliano e sulla relativa tradizione gastronomica e dolciaria.

La pasticceria della Sig.ra Maria Grammatico in questo contesto è diventata, non a torto, piuttosto famosa.

La signora Grammatico e i dolci della tradizione ericina

La signora Grammatico da piccola frequentava il convento e assisteva alla preparazione dei dolci da parte delle suore, le quali erano però restie a insegnare la loro arte.

Una volta uscita dal convento, la signora provò a riprodurre da sola i dolci confezionati dalle religiose.

Nel corso degli anni, provando e riprovando, la signora Grammatico è diventata così brava da avviare con grande successo dapprima un laboratorio e poi ben due attività commerciali.

Ma non solo. La signora è divenuta la testimone vivente dell’arte pasticciera ericina, una sorta di sua ambasciatrice.

E ciò al punto tale da essere invitata in diverse trasmissioni televisive sulle principali reti nazionali ospite dei più importanti chef del nostro Paese.

Diverse versioni delle genovesi

Esistono diverse versioni delle genovesi: si va dalla classica a base di crema di latte per passare poi alla versione con la crema di ricotta e a quella con la crema pasticciera.

Qui presentiamo la versione alla crema, così come ci viene suggerita dal nostro amico trapanese Matteo Sucameli.

Leggete dunque le spiegazioni passo dopo passo e preparate con noi le genovesi ericine!

Se amate i dolci siciliani, lasciatevi invogliare dalle nostre proposte. Potrete spaziare da una ricetta come il braccialetto nicosiano, a una ricetta come le pesche dolci con ricotta passando per gli ‘nzuḍḍi.

Altre ricette gustose

Ingredienti per preparare le genovesi ericine

Per l’impasto:

Per la crema:

Per guarnire

Preparazione delle genovesi ericine

Crema

Per preparare le deliziose genovesi ericine, sbattere innanzitutto i tuorli d’uovo con lo zucchero fino a ottenere un impasto denso (tutto lo zucchero deve essere incorporato).

Aggiungere quindi la scorza di limone, il latte e l’amido. Far sciogliere completamente l’amido, quindi mettere sul fuoco e girare con un mestolo di legno finché il composto non si addensa.

Quando inizia a fare le bollicine, tutto l’amido è addensato e la crema è pronta.

Togliere dal fuoco e far raffreddare. Prima di disporla nell’impasto, poiché la consistenza che si ottiene è molto “budinosa”, bisogna sbattere la crema, o con una forchetta o con lo sbattitore.

Impasto delle genovesi ericine

Tagliare la margarina a pezzetti e aggiungerla alla farina, allo zucchero, alla vanillina e all’ammoniaca. Far sciogliere passando con le mani. Aggiungere quindi le uova (con un pizzico di sale), la scorza del limone, il latte e impastare con le mani.

Stendere la pasta con il matterello, o meglio ancora con la macchina, utilizzare uno stampo tondo (ad esempio un contenitore di latta con entrambi i lati aperti o una tazza) per prendere “le misure” del cerchio, e mettere al centro un pò di crema. Coprire con l’altra sfoglia di pasta e tagliare con lo stampo. Continuare fino a esaurimento dell’impasto.

Infornare a 240° per 10 minuti (o fin quando dorano) nel ripiano medio-basso del forno e spolverizzare infine le genovesi ericine con lo zucchero a velo quando fredde.

Abbinamento

Abbinamento

Suggeriamo, come abbinamento, di accompagnare le genovesi ericine a un buon bicchiere di Moscato Passito di Pantelleria.

Si tratta di un vino fermo dal colore ambrato, dal profumo delicato e dal sapore gradevole e dolce.

Temperatura di servizio fra gli 8 e i 10 gradi.

Acchianamu a Erice!

Per finire, vi lasciamo con questa bella canzone del simpaticissimo Jaka.

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